Villa di Negro e i suoi giardini tra passato e presente e Oscar Wilde

Villa di Negro detta dello Scoglietto o Villa Rosazza è un’altra perla che adorna l’itinerario delle ville nobili genovesi. Il soprannome è dovuto all’utilizzo di scogli come materiale interno all’edificio, e alla posizione strategica.

Essa infatti si trova nel quartiere di San Teodoro in piazza di Negro, e la sua costruzione risale al 1565. Un’area marginale all’epoca perché restava fuori dalla cinta muraria ma godeva di una grandiosa posizione di prestigio.

L’edificio venne costruito per il doge Ambrogio di Negro e per suo figlio Orazio, in seguito passò alla famiglia Maniero e poi ai Durazzo, finché nel ‘700 non venne completamente restaurata. Nell’800 ospitò personaggi illustri di fama internazionale come Balzac, Carolina Brunswick e Papa Pio VI. Durante la prima fase dei lavori Orazio di Negro incaricò Andrea Ansaldo per affrescare l’edificio e, come era consuetudine, i dipinti intendevano manifestare la grandezza della famiglia. Quando nel ‘700 il complesso venne acquistato dai Durazzo venne attuata una profonda restaurazione per mano di Tagliafichi.

 

Facciata di Villetta di Negro

Questa restaurazione diede un nuovo volto alla villa che venne arricchita con tempietti, pagode, grotte, cascate e un belvedere. Il bosco circostante era florido e prosperoso, ricco di vegetazione e sentieri sinuosi. Le pesanti modifiche in seguito alla costruzione della ferrovia nel 1816 limitarono lo spazio esterno. Tuttavia rimasero intatti i terrazzamenti a monte, oggi adibiti a parco pubblico e gestiti dal Comune di Genova.

Gli storici giardini denominati “fronte mare” sono stati inaugurati nel maggio del 2015 in seguito a lavori di manutenzione per riportarli agli antichi splendori. Oggi questo polmone verde nel pieno centro cittadino respira ancora e consegna un’immagine della Genova storica, abituata a perdersi in labirintici parchi decorati in ogni dettaglio.

Dai giardini di Villa Rosazza si può ammirare Genova dall’alto, il suo porto e le banchine, respirando un certo silenzio e tranquillità nonostante sia situato in pieno centro. Percorrendo i sentieri del parco si possono ancora osservare tempietti, grotte e piccole cascate che rendono il panorama suggestivo.

Per accedere ai giardini si può passare da via Venezia o via Asilo Garbarino, percorrendo il parco si arriverà sul retro della villa e si potrà godere di una vista meravigliosa.

Anche il celeberrimo poeta inglese Oscar Wilde rimase estasiato dal paesaggio quando passò di qui:

I wandered in Scoglietto green retreat,
The oranges on each o’erhanging spray
Burned as bright lamps of gold to shame the day.

 

(Andavo errando nel verde rifugio dello Scoglietto,
Su ogni ramo le arance
ardevano come lampade lucenti di oro a vergogna del giorno.)

 

 

Francesca Galleano

 

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