Il ruolo degli architetti genovesi nelle trasformazioni urbane del secondo dopoguerra, da Marco Dasso ad Aldo Luigi Rizzo.
Tra gli anni ’50 e gli anni ’80 del secolo scorso Genova è stata investita da significative trasformazioni urbane: dagli interventi di demolizione e ricostruzione di ampie porzioni della città antica – via Madre di Dio, Piccapietra – alla costruzione di grandi quartieri residenziali sulle aree collinari periurbane. Le generazioni di progettisti genovesi formatesi nel dopoguerra, da Marco Dasso ad Aldo Luigi Rizzo, passando per Cesare Fera e Piero Gambacciani, si sono così trovate a dare un nuovo volto alla città, tra sorprendenti legami con la scena internazionale e interessanti dimostrazioni di talento e originalità.
Antonio Lavarello è un architetto genovese, progettista, co-fondatore del collettivo di ricerca multidisciplinare Icar65 e del collettivo Splace, attivo nel campo dell’architettura temporanea e dell’arte pubblica. Svolge attività didattica, di ricerca e di divulgazione occupandosi di storia, teoria e critica dell’architettura contemporanea. Ha inoltre firmato oltre un centinaio di articoli di critica musicale.
Genova, città e architettura nel ’900, a cura di Benedetto Besio, Fondazione Ordine degli Architetti PPC Genova
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