San Marco al Molo

La chiesa venne eretta al tempo dell'arcivescovo di Genova Ugone della Volta (ossia tra il 1163 e il 1188), probabilmente su richiesta di coloro che lavoravano e vivevano nel nuovo quartiere di servizi portuali che proprio in quel tempo andava formandosi per iniziativa del Comune nei pressi dello scalo del Mandraccio.

Un documento datato 16 gennaio 1173 informa che i Consoli di Genova concessero un piccolo lotto di terreno ad un certo Striggiaporco, figlio di Giovanni Nepitelli, affinché edificasse la una chiesa nel quartiere del Molo, al margine dell'area portuale. Ottenuta l'autorizzazione, lo Striggiaporco fece costruire la chiesa, dedicata, con un'intitolazione insolita a Genova, a San Marco, patrono della rivale Venezia, da dove in quel tempo la devozione per questo santo si era diffusa a tutta l'Italia.Il fondatore, morto nel 1178, fu sepolto in una tomba all'ingresso della chiesa; i suoi discendenti, iscritti alla nobiltà cittadina con il nome di Salvago, nel 1571 fecero collocare nella chiesa una lapide in sua memoria.
All'epoca della sua fondazione la chiesa, che ora vediamo completamente sulla terraferma, sorgeva sui primi prolungamenti artificiali del Molo ed era affacciata direttamente sulla banchina del porto. Per secoli, fino alla metà dell'Ottocento, il Molo Vecchio fu uno dei luoghi deputati alle esecuzioni capitali a Genova; i condannati, prima di essere giustiziati, ricevevano l'ultima benedizione dal parroco di San Marco. Una lapide nella chiesa, datata 1654, riferisce che il parroco di San Marco si era assunto l'impegno perpetuo di celebrare una messa di suffragio per i condannati a morte ogni sabato e il 2 novembre di ogni anno.

Beppe Porsia

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