Il volto dell’elegante Superba: Villa Durazzo Pallavicini 

Grandiosa tappa da non perdere nell’itinerario delle ville storiche genovesi è ovviamente Villa Durazzo Pallavicini. Situata a Genova Pegli, facilmente accessibile della stazione ferroviaria, accoglie i visitatori in un habitat surreale ed elegante, caratteristico per lo splendido giardino di contorno.

L’edificio è piuttosto recente rispetto alle ville extraurbane genovesi, esso infatti venne costruito tra il 1837 e il 1846, voluto dal marchese Ignazio Pallavicini, su progetto dell’architetto Michele Canzio. L’architetto viveva a stretto contatto con l’arte, essendo anche fotografo per il Carlo Felice, e fu proprio per questa ragione che decise di esibire nel parco una vera opera teatrale. Infatti il parco viene suddiviso in un prologo e tre atti, corrispondenti proprio alle diverse scenografie che la mano dell’architetto mise in scena.

Prima di accedere al parco si può sostare ad ammirare l’orto botanico, realizzato successivamente e voluto dalla marchesa Clelia Durazzo Pallavicini, esperta ed appassionata di botanica. Qui si trovano le serre che custodiscono piante di ogni tipo, come quelle carnivore e altre piante pregiate.

Dopo questa sosta ci si può finalmente addentrare nel parco. Riconosciuto come il “più bello d’Italia” nel 2017, si distende su 8 ettari per un percorso totale di quasi 3 km.

Qui si possono ammirare templi, obelischi, alberi rari e maestosi, grotte e laghetti. Superando il viale gotico e quello classico, lasciamo la parte iniziale di parco soprannominata “Prologo e Antefatto”.  Si entra così nel 1° atto che ha come tema “Il ritorno alla natura” distribuito su 4 scene, segue il 2° atto “Il recupero della storia”, per terminare con il terzo, “La catarsi”, celebre per le grotte ispirate all’Inferno dantesco e il Lago grande. Un percorso dedicato alla purificazione, che conduce dalla penombra dei fitti boschetti alla luce abbagliante della maestria artistica del Lago grande, al cui centro si erge il “Tempio di Diana”. Infine l’esodo che accompagna l’uscita con “i giochi d’acqua”.

 

La natura del parco

L’architettura che adorna il complesso è di stampo gotico e neoclassico, e la sua bellezza è accentuata dal decoro paesaggistico dell’area, circondata da boschi di camelie, pini marittimi, palme e piante esotiche. La visita presso questo complesso si definisce non solo storico – culturale, ma anche meditativo – filosofico. Il parco permette una visita di scoperta e conoscenza di nuove culture. Sono numerosi infatti gli elementi di influenza multietnica, quali il ponte in stile orientale, l’obelisco egizio o il tempio turco. Numerose anche le statue, distribuite lungo tutto il percorso e attribuite per lo più a Giovanni Battista Cevasco.

Il palazzo eguaglia la bellezza del suo parco, nobile e curato si eleva su quattro piani e custodisce importanti dipinti di Giuseppe Isola e Michele Canzio.

Oggi il complesso è aperto e visitabile anche nei giorni festivi a prezzi economici ed è ricca anche l’offerta di tour guidati a tema. Così il parco diventa un luogo di conoscenza e scoperta, permettendo ad ogni visitatore di godere di un’esperienza suggestiva sotto tutti i punti di vista.

 

Francesca Galleano

 

 

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