Il pittore di Santa Rita

La Chiesa della Consolazione di Genova è anche conosciuta con il nome di Chiesa di Santa Rita, santa il cui culto si diffuse particolarmente nel corso del Novecento.

Alla sua figura è dedicato il quarto altare, sovrastato da una pala ovale realizzata da Tito Troja (o Troya).

Tito Troja, soprannominato “il pittore di Santa Rita” per il contributo che diede all’iconografia di questa Santa, nacque nel 1847 ad Arcinazzo ed entrò molto giovane in seminario. Qui scoprì la propria passione per la pittura e mostrò un talento tale da spingere il Cardinale a raccomandarlo come allievo al pittore, scultore e architetto Luigi Fontana. Collaborando con il maestro, Tito lavorò a Roma per sei anni eseguendo molteplici opere tra cui gli affreschi per le basiliche di San Salvatore, dei Santi Apostoli e di San Lorenzo. Nel suo percorso di ricerca, Troja si inserì nella corrente del Purismo italiano che si ispirava all’arte prodotta nel periodo tra il Trecento e il Quattrocento e auspicava un ritorno ai soggetti della tradizione religiosa. In questo periodo, in Italia ed in particolare a Roma, molti pittori si aggregarono alle scuole tradizionaliste, distaccandosi dalle avanguardie del panorama europeo. La tensione politica tra lo Stato italiano e lo Stato pontificio danneggiava il progresso, dividendo gli artisti che esploravano nuovi mezzi espressivi da coloro - più apprezzati dal Papa - che guardavano ai grandi maestri della pittura italiana. L’arte di Tito Troja subì l’influsso di Raffaello, dell’arte simbolista e allegorica e degli insegnamenti accademici. Nonostante questo, il suo tratto mantenne sempre un’essenza originale, intrisa di contemplazione e fervore religioso. Ritrattista abilissimo, Troja divenne il pittore ufficiale degli Agostiniani, ma la sua produzione più importante rimane quella riguardante le figure del Santi. Le sue opere non erano prodotte solo per essere esteticamente belle, ma per ispirare i fedeli alla riflessione e aiutare la preghiera. Le opere prodotte da Troja sono numerosissime, tanto che se ne trovano anche a Malta, in Spagna, nei Paesi Bassi e nel continente americano. Nonostante questo, l’artista morì povero e solo nel 1916 a Roma.

L’opera oggi più nota di Tito Troja è il quadro di Santa Rita del Santuario di Cascia, dipinto nel 1889. Con i suoi lavori, l’artista ha definito l’iconografia della Santa come è conosciuta oggi, rappresentata nelle sue cella monastica, inginocchiata davanti ad un crocifisso in atteggiamento adorante mentre riceve le stigmate sulla fronte (le stigmate nella tradizione cristiana sono le piaghe inferte a Gesù Cristo durante la Passione; in questo caso si parla delle ferite provocate dalla corona di spine). Esteticamente il quadro è realizzato con precisione e delicatezza, e l’armonia della composizione è supportata da un uso magistrale del colore. 

Maria Pia Demme

 

 

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