De André, la Sardegna e “un invito all’Hotel Supramonte”
Hotel Supramonte è la quinta taccia dell’album Fabrizio De André (1981). Si tratta di un adattamento della canzone di Massimo Bubola inizialmente intitolata Hotel Miralago, il nome dell’albergo ad Alleghe (Veneto) in cui Massimo Bubola aveva soggiornato.
Il titolo viene poi cambiato in Hotel Miramonti e infine diventa Hotel Supramonte, quando Bubola e De André decidono di incrociare i loro ricordi. Il brano viene solitamente letto in chiave autobiografica, in quanto fa riferimento al rapimento di cui Fabrizio De André e la compagna Dori Ghezzi sono stati vittime nel 1979. Il Supramonte, infatti, è un gruppo montuoso della Sardegna, che veniva spesso usato come base dai criminali dell’epoca (anche se non si tratta del luogo in cui viene tenuta prigioniera la coppia). Fabrizio De André e Dori Ghezzi si erano trasferiti in Sardegna nel 1975, stabilendosi nella tenuta dell’Agnana, nei pressi di Tempio Pausania. Qui il cantautore gestisce un’azienda agricola. Il 27 agosto 1979 lui e Dori vengono rapiti dall’Anonima sequestri, un gruppo di criminali che li tiene prigionieri presso il Monte Lerno per circa quattro mesi e li libererà solo dopo il pagamento di un riscatto pari a 550 milioni di lire.
Nonostante la difficile situazione di prigionia, Faber mantiene viva la speranza: “Passerà anche questa stazione senza far male. Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore” (Hotel Supramonte). Inoltre, in occasione di varie interviste RAI del 1979, mette in evidenza l’umanità dei rapitori: “Ho perdonato loro [i sequestratori] perché, potendoci fare del male, hanno scelto di trattarci bene”. Viene mostrata anche una sorta di pietà per il loro crimine: “Fondamentalmente i veri prigionieri continuano ad essere i sequestratori, non noi. Tanto è vero che noi siamo usciti e loro sono ancora dentro”.
Nonostante l’episodio del rapimento, De André non si allontana dalla Sardegna, motivando la sua scelta con queste parole: “La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.
Chiara Risso
Traduction en français :
De André, la Sardaigne et « une invitation à l’hôtel Supramonte »
Hotel Supramonte est la cinquième chanson de l’album Fabrizio De André (1981). Il s’agit d’une adaptation de la chanson de Massimo Bubola, au début intitulée Hotel Miralago, ce qui fait référence au nom de l’hôtel où Massimo Bubola avait séjourné à Alleghe (dans la région de la Vénétie). Le titre devient ensuite Hotel Miramonti et finalement Hotel Supramonte, quand Bubola et De André décident d’unir leurs souvenirs. La chanson est le plus souvent lue en perspective autobiographique, puisque Fabrizio De André et sa compagne Dori Ghezzi ont été victimes d’un enlèvement en 1979. Le Supramonte, en effet, est un massif montagneux en Sardaigne, qui était souvent utilisé comme base par les criminels de l’époque (même s’il ne s’agit pas du lieu où le couple a été effectivement emprisonné). Fabrizio De André e Dori Ghezzi s’étaient installés en Sardaigne en 1975, dans le domaine agricole à Agnana, pas loin de la ville de Tempio Pausania. Ici le chanteur gère une entreprise agricole. Le 27 août 1979 Dori et lui sont enlevés par l’Anonima sequestri, une bande criminelle qui les prends en otage et les emprisonne près du Mont Lerno pendant quatre mois environ. Ils seront libérés seulement après le paiement d’une rançon s’élevant à 550 millions de lires.
Malgré la captivité, Faber garde son espoir : « Cette gare aussi passera sans douleur. Cette pluie fine passera comme passe la douleur » (Hotel Supramonte). En outre lors de plusieurs interviews faites par la RAI en 1979, il met en évidence le côté humain des kidnappeurs : « Je les ai pardonnés [les kidnappeurs] parce que, tout en pouvant nous faire du mal, ils ont choisi de nous bien traiter ». Il montre également une sorte de compassion pour leur crime : « En gros, les vrais prisonniers sont toujours les kidnappeurs, pas nous. Tant et si bien que nous sommes sortis, alors qu’eux sont encore là‑dedans ».
Malgré l’épisode de l’enlèvement, De André ne s’éloigne pas de la Sardaigne et motive ainsi son choix : « La vie en Sardaigne est peut-être la meilleure vie qu’un homme puisse désirer : vent‑quatre mille kilomètres de forêts, de campagne, de côtes plongées dans une mer miraculeuse. Tout cela correspond à ce que je conseillerais au bon Dieu de nous offrir comme Paradis ».
Chiara Risso
TESTO
E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
Tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
E una lettera vera di notte, falsa di giorno
E poi scuse, accuse e scuse senza ritorno
E ora viaggi, ridi, vivi o sei perduta
Col tuo ordine discreto dentro il cuore
Ma dove, dov'è il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere
E un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
Sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete
Passerà anche questa stazione senza far male
Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
Ma dove, dov'è il tuo cuore
Ma dove è finito il tuo cuore
E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
Cosa importa se sono caduto, se sono lontano
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
Perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
Ma dove, dov'è il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore